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FESTA DELLA GNAGA

E' come essere ubriachi, un delirio romantico, un suono di scaccia pensieri continuo che ti rimbalza nella testa.
Un mondo parallelo, magico, inventato, che si svela in un borgo fatto di legno e pietra in valzoldana, siamo a Fornegiśe .
Sembra di sentire il profumo della legna che brucia nei larin. Delle patate in cartoccio son nascoste sotto le bronse pronte per essere accompagnate dal vino rosso. Ci sono flauti, banjo, fisarmoniche e chitarre. Una lingua che parla strano, lontano, tra montagna e fatica.
E' freddo a febbraio, ma si mangia il gelato. La colazione si fa con la grappa.
Schegge di legno chiaro che profumano ancora di resina sono quel che resta del pezzo d'albero che ha svelato una maschera, incredibilmente leggera da non pesare a chi la indossa. Si chiama la primavera.  

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